woensdag 25 februari 2015

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Il bullismo è una forma di comportamento violento, viene attuato tramite l'impiego di intimidazione nei confronti dei coetanei e avviene soprattutto in ambito scolastico.
E'  una forma di oppressione fisica o psicologica messa in atto da una o più persone (bulli) nei confronti di un altro individuo percepito come più debole (vittima); è caratterizzato da intenzionalitàsistematicità e asimmetria tra gli individui coinvolti.
E’ intenzionale perché il comportamento aggressivo viene messo in atto volontariamente e consapevolmente.
E’ sistematico perché reiterato nel tempo, la condotta disfunzionale è quindi continuativa e persistente.
E’ asimmetrico in quanto si instaura in una relazione interpersonale fondata sulla disuguaglianza di forza e potere (fisico o psicologico) tra il bullo (che si trova in una posizione up, anche perché supportato dagli amici), e la vittima (in posizione down, che sperimenta spesso un senso di impotenza non riuscendo a difendersi).
 Le conseguenze psicologiche che tale fenomeno contribuisce a creare nella vittima sono il senso di inadeguatezza e insicurezza diffusa, il calo del rendimento scolastico fino all’abbandono scolastico, l’abbassamento dell’autostima, l’instaurarsi di comportamenti devianti e di difficoltà relazionali.
Esistono diversi tipi di bullismo, che si dividono principalmente in bullismo diretto e bullismo indiretto.
Il bullismo diretto è caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo e a sua volta può essere catalogato come:
  • bullismo fisico: il bullo colpisce la vittima con colpi, calci, spintoni, sputi o la molesta sessualmente;
  • bullismo verbale: il bullo prende in giro la vittima, dicendole frequentemente cose cattive e spiacevoli o chiamandola con nomi offensivi, sgradevoli o minacciandola, dicendo il più delle volte parolacce e scortesie;
  • bullismo psicologico: il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal suo gruppo o mette in giro false voci sul suo conto;
  • cyberbullismo o bullismo elettronico: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite SMS o in chat o la fotografa/filma in momenti in cui non desidera essere ripreso e poi invia le sue immagini ad altri per diffamarlo, per minacciarlo o dargli fastidio.
Il bullismo indiretto è meno visibile di quello diretto, ma non meno pericoloso, e tende a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per mezzo soprattutto del bullismo psicologico e quindi con pettegolezzi e calunnie sul suo conto.
i bulli maschi sono maggiormente inclini al bullismo diretto, mentre le femmine a quello indiretto. I maschi in particolare, tendono maggiormente all'approccio di forza, mentre le femmine preferiscono la mormorazione.
Per quanto riguarda invece l'età in cui si riscontra questo fenomeno, si hanno due diversi periodi. Il primo tra i 12 e i 14 anni di età, mentre il secondo tra i 14 e i 18, ma negli ultimi anni si sono riscontrati fenomeni di bullismo anche tra i ragazzi di 11 anni e anche di meno.
Il bullismo è un fenomeno relazionale e dinamico, multifattoriale e multidimensionale, che coinvolge non solo il bullo e la vittima, ma nel quale agiscono, con ruoli diversi, anche i cosiddetti spettatori, ovvero gli amici, i compagni di classe; è influenzato dai modelli culturali, sociali, dai vissuti dei soggetti coinvolti, dagli stili educativi e dai modelli familiari, dalle dinamiche gruppali e, ovviamente, dalle caratteristiche personali dei giovani attori.
Tra i fattori di rischio individuati vi sono le relazioni familiari, il temperamento, le caratteristiche esteriori, le difficoltà personali e i disturbi specifici, e le dinamiche di gruppo in quanto all’interno di quest’ultimo si indebolisce l’identità individuale a favore di quella gruppale, c’è un indebolimento del controllo e l’inibizione delle condotte negative con conseguente riduzione della responsabilità.
I fattori di protezione, si trovano nelle caratteristiche personali, quindi il temperamento, le esperienze pregresse con i rispettivi vissuti, l’empatia, l’affettività, le abilità cognitive, nell’interazione sociale, nelle relazioni familiari e la qualità del contesto sociale e ambientale.
Notevole importanza viene rivestita dal contesto scolastico: la scuola infatti, oltre a rappresentare il luogo privilegiato in cui si sviluppano e alimentano le dinamiche tipiche del bullismo, può rappresentare uno spazio che funga sia da contesto protettivo e preventivo, che da deterrente. La realtà scolastica nel suo complesso, infatti, rappresenta nella vita quotidiana del ragazzo un momento importante dell'esperienza sociale, sia come istituzione preposta alla formazione e trasmissione culturale e all'apprendimento cognitivo, sia come ambito relazionale di rapporto e confronto con i pari e con figure adulte di riferimento.










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