maandag 23 februari 2015

La savana



La savana è un tipo di prateria costituita da piante erbacee e arbustive a rapido sviluppo, alle quali si accompagnano gruppi di grandi alberi a foglie caduche. Il termine savana deriva da un termine indigeno caraibico che indica “una distesa erbosa, più o meno piatta, in cui crescono piante erbacee che possono essere alte anche più di un uomo”. 
Questo tipo di ambiente si trova in molte zone di transizione fra la foresta pluviale e il deserto o la steppa in Africa centrale, Sud AmericaIndia,Indocina e Australia, ma può essere presente anche ad altre latitudini.
Durante i periodi di siccità, il manto erboso secco e continuo crea le condizioni ideali per lo sviluppo di grandi incendi, innescati per esempio dai fulmini. Il fuoco ha l'effetto di arricchire di sali minerali il suolo, stimolando la crescita di un nuovo manto erboso, e impedisce l'infittirsi di alberi e arbusti distruggendone i germogli. La pratica di appiccare stagionalmente incendi in prati e praterie è diffusa nelle comunità umane fin dall'antichità, e di conseguenza molti ambienti di savana in diverse parti del mondo si possono attribuire del tutto o in parte all'influenza dell'uomo.  Il fuoco è stato usato storicamente dall'uomo, tra l'altro, per rinnovare i pascoli per il bestiame, preparare il terreno per l'agricoltura, o scacciare gli animali selvatici. Incendi antropogeni sono oggi determinanti anche per la sopravvivenza di importanti aree di savana protetta; per esempio, in alcuni parchi faunistici africani gli incendi periodici sono esplicitamente previsti dai programmi di conservazione ambientale.
La temperatura è alta tutto l’anno. L’erba è più resistente degli alberi e, nonostante i venti secchi, perde meno acqua rispetto alle piante più alte e rappresenta la principale fonte di cibo per molti animali della savana.
Nelle praterie dell’Africa orientale gli elefanti, le antilopi e le giraffe mangiano solo le foglie; gli gnu si cibano delle erbe più alte, le zebre brucano l’erba bassa e le gazzelle mangiano piante e erbe che crescono rasenti il suolo. Ogni anno, alla fine della stagione delle piogge, molti animali da pascolo iniziano a migrare in cerca di acqua e cibo e sono seguiti da predatori e “spazzini”. Leoni, leopardi, ghepardi, cani selvatici e iene attaccano le mandrie; avvoltoi e sciacalli ripuliscono le carcasse, coccodrilli e pesci gatto attendono presso i guadi dove le mandrie si accalcano per attraversare i fiumi in piena.
L’ambiente della savana è favorevole all’agricoltura e all’allevamento; per questo ha subito consistenti modificazioni. Gli abitanti di questo bioma sono soprattutto agricoltori che coltivano cereali e altre piante in grado di sopportare lunghi periodi di siccità, come miglio, sorgo, orzo e frumento, ma anche arachidi, cotone, riso e canna da zucchero. Nelle zone di savana dal clima più arido prevale invece l’allevamento. Gli animali allevati sono generalmente bovini (zebù), pecore, capre e asini. Molte sono le popolazioni che abitano la savana: i Masai in Kenia e Tanzania, i Nubiani nell’alta Nubia sudanese, i Kualngo e Akan in Costa d’Avorio, Boscimani e Ottentotti in Namibia.





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