dinsdag 24 februari 2015

Storia del sale



La storia del sale parte da molto lontano e accompagna l'uomo durante tutto il suo percorso sulla terra. Nel Neolitico che il sale entrò a far parte dell’alimentazione umana principalmente come conservante. Solo in epoche successive, infatti, si determinò quel cambiamento del “gusto” che lo rese indispensabile come “sapore” e lo introdusse nella preparazione e nella cottura dei cibi.
Omero lo chiamava "sostanza divina", mentre per Platone il sale era "particolarmente caro agli dei". La storia del sale è la storia delle saline, delle miniere di salgemma, delle flotte che hanno attraversato i mari, delle carovane che hanno attraversato il Sahara, le Ande; questa è anche quella dei mercanti che hanno risalito fiumi d’Europa, della Russia, della Cina, dell’America. La storia del sale è stata dunque quella dei rapporti tra culture, paesi in grado di produrre abbastanza sale da poterne anche esportare a quelli che ne erano carenti.
Due sono stati i procedimenti fondamentali utilizzati, dall’età Neolitica alla Rivoluzione industriale e fino ai nostri giorni, i salinai hanno prodotto il sale seguendo che si sono andati via via perfezionando. Alcuni hanno estratto dal suolo il salgemma e le acque salate che poi facevano bollire. Altri hanno ottenuto la stessa sostanza con una controllata evaporazione solare delle acque salate. Operazioni queste che potevano svolgersi in località ben precise dove si riscontravano condizioni naturali e sociali per lo sfruttamento da parte degli uomini.
La storia dei popoli mediterranei si identifica con la storia del sale, elemento ritenuto più prezioso dell'oro. Le "vie del sale" tracciate dal mare verso i territori interni costituivano le grandi strade commerciali dell'antichità. Per passare sulla “strada del sale” si doveva pagare una tassa e lo Stato esigeva un obolo che veniva calcolato sul valore della merce in transito. 
I Romani utilizzavano questa sostanza nelle offerte votive fatte agli dei, e mentre Roma si presentava ancora come una serie di villaggi sui sette colli e i Romani vivevano coltivando la terra o allevando pecore e capre, a pochi chilometri dai sette colli, sulla costa del Mar Tirreno, gli Etruschi di Tarquinia avevano creato le saline, cioè dei bacini di raccolta per l'acqua di mare che facevano evaporare al caldo sole estivo finché sul fondo non restava altro che uno spesso strato di sale. E poiché di tutto quel sale solo una parte serviva ai loro bisogni, vendevano il resto ai pastori latini e appenninici che scendevano in pianura durante la transumanza delle loro greggi.  E andavano a vendere il sale? Proprio ai piedi dei sette colli, là dove un'isoletta del Tevere, l'Isola Tiberina, rende facile il guado del fiume. Il mercato del sale divenne ben presto un posto così celebre e frequentato che l'antico tratturo che dalla Valle del Tevere risaliva verso l'Appennino si trasformò in una vera e propria strada, chiamata (per ovvie ragioni) Via Salaria. Dopo un po' di tempo il traffico divenne così intenso che gli Etruschi ebbero bisogno di costruire magazzini per tenere il sale all'asciutto e attrezzature per ospitare i pastori che si fermavano a mangiare e dormire.
I Romani non stettero a guardare, ma cominciarono a partecipare agli affari. E fu così che, da poveri contadini e pastori, cominciarono a commerciare, a migliorare il loro tenore di vita e a desiderare di espandersi. La via salaria divenne una importante strada romana che collegava Roma con le coste del mare Adriatico. Come ricordano le fonti antiche ampie zone delle coste italiane erano occupate da impianti per la produzione del sale; i più importanti furono, probabilmente, quelli situati vicino Roma, in prossimità delle foce del Tevere. 
Il sale continuò a essere raro e prezioso fino ai primi decenni dell'Ottocento, quando si cominciò a sfruttare industrialmente il fatto che il sottosuolo di tutti i continenti nasconde enormi riserve di salgemma e, di conseguenza, ciascun paese scavò le sue miniere diventando del tutto indipendente.
Il sale condizionò profondamente lo sviluppo delle società antiche; la sua centralità nella vita dell’uomo è largamente testimoniata nella letteratura, nella mitologia e nelle religioni. 



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