zondag 22 februari 2015

Il Giudaismo


Vi sono cinque gruppi di Giudaismo nel mondo: ortodossi, conservativi, riformati, ricostruzionisti e umanisti. Credono cose diverse, ma hanno in comune alcuni principi:
• Dio è creatore di tutto ciò che esiste, Egli è uno solo, non ha un corpo e solo Lui è degno di lode, in quanto è regnante assoluto dell’universo.
I primi cinque libri della Bibbia furono rivelati da Dio a Mosè. Non possono essere cambiati o riscritti.
Dio ha parlato con il Suo popolo tramite i profeti.
Dio gratifica l’uomo per le sue buone azioni e punisce per le malefiche.
l dizionario definisce giudeo come un “membro della tribù di giudea”, un “membro di una nazione in Palestina dal sesto secolo avanti cristo fino al primo secolo dopo cristo”, “una persona appartenente per la discendenza o per la conversione al giudaismo” e come “ colui che crede nella fede dei Giudei”.
Il termine giudaismo è utilizzato anche per indicare la storia del popolo ebraico, della sua religione e cultura, oppure agli ebrei in momenti storici differenti. Nelle altre lingue la parola giudaismo indica soprattutto la professione religiosa dei giudei e la storia della loro fede, mentre in italiano sono prevalsi i termini ebraismo ed ebrei.
 Il termine è usato dagli studiosi per definire l'ebraismo a partire dal 6° sec. a.C., cioè dal tempo dell'esilio babilonese e della restaurazione in Palestina, quando il popolo d'Israele fu ridotto alla tribù di Giuda, e fino al tempo presente. Secondo altri il termine g. si può usare più propriamente a partire dalla distruzione del secondo tempio nel 70 d.C.
Tutto partì quando il procuratore Floro prelevò dal tesoro del tempio 17 talenti d'argento. Questo incidente, di secondaria importanza, produsse una reazione a catena, con rappresaglie e rivolte, che ben presto, grazie ad alcuni successi che gli zeloti ottennero contro i romani, si tramutò in una guerra di indipendenza.
Alla notizia della rivolta su vasta scala, Nerone affidò a Vespasiano e a suo figlio Tito il compito di domarla. La guerra dei Giudei contro Roma durò DAL 66 fino al 70, quando le truppe di Tito, Vespasiano nel frattempo dovette ritornare a Roma perché eletto imperatore al posto di Nerone , morto nel 68, dettero l'assalto finale a Gerusalemme, mettendola a ferro e fuoco. Il tempio venne distrutto. Ormai l'intera Palestina era sostanzialmente pacificata, a parte qualche sacca di resistenza. Ultima a cadere fu la fortezza erodiana di Masada, sulle rive del mar Morto, i cui 960 difensori preferirono uccidersi piuttosto che arrendersi. Si salvarono soltanto due donne e cinque bambini. 
La Giudea divenne una provincia romana sotto un governatore che aveva a disposizione la X legione Fretensis. Il Snedrio venne sciolto e il culto nazionale cessò, essendo stato distrutto il Tempio.
Nel 135 ebbe luogo una seconda ed ultima disperata rivolta giudaica contro i romani, animata da spirito messianico. Essa fu guidata da un certo Shimon ben Kossiba, che rabbi Aqiva, il più importante maestro dell'epoca, definì come messia e lo soprannominò Bar Kochba (il figlio della stella). Altri, invece, lo denigrarono definendolo come un seduttore del popolo e lo chiamarono Bar Koziba, cioè il Figlio della Menzogna. 
La repressione dei romani fu durissima: Bar Kochba venne ucciso; rabbi Aqivà affrontò il martirio recitando loShema. Una guerra che costò all'incirca 850.000 morti. Fu una catastrofe. Gerusalemme, rasa completamente al suolo, viene successivamente ricostruita con il nome di Aelia Capitolina. Venne proibito, pena la morte, l'entrata in città di tutti i circoncisi.
 Del giudaismo e ai giudei dopo queste due catastrofi rimasero sostanzialmente tre cose su cui si baserà il nuovo giudaismo fino ai nostri giorni: La Scrittura, che diviene il centro della vita ebraica e luogo stesso di un nuovo culto, fatto di studi e discussioni; la Sinagoga, che sostituisce il tempio, e il Rabbinismo, che sostituisce il sacerdozio e i leviti, finiti con la distruzione del Tempio.



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